Festival di teatro nelle Cinque Terre
Importanza di un Festival in un luogo decentrato
Le Cinque Terre autentiche, vive, ricche di fermenti e che
già sperimentano se stesse nei più svariati campi della cultura,
con atavica coscienza delle loro non indifferenti possibilità,
sono oggi un esempio sociale di lavoro autonomo e indipen
denza di scelte alternative ai grossi centri. E' noto che più arti
sti e uomini di cultura si sono soffermati in questo compren
sorio ligure ed hanno espresso attraverso le loro opere e
studi, la problematica delle Cinque Terre e l'ammirazione per
l'incredibile operato dei suoi uomini. Ma l'operazione cultu
rale non è stata unilaterale, perché queste terre hanno uomi
ni di rara cultura, movimenti e tradizioni che fanno sì che l'o
perato sia dialettico. Ma le innumerevoli potenzialità che qui
troviamo e con il doppio merito di essere vissute in un luogo
decentrato, hanno trovato molteplici difficoltà che si frap
pongono a che queste stesse vengano adeguatamente attualiz
zate. Isolando a volte le Cinque Terre, non solo per un pro
blema geografico, i grossi centri le hanno costrette ad una
recezione dei fenomeni culturali attraverso le spesso fuor
vianti recensioni critiche e giornalistiche o i resoconti televisi
vi, avendo spesso un quadro distorto, o, per lo meno, privato
di quel dinamismo e di quella sollecitazione che solo la viva
partecipazione può creare. Gli eventuali spostamenti ai "cen
tri di cultura", in ogni modo, non possono che rilevare la loro
esiguità rispetto alle effettive esigenze. D'altra parte sarebbe
veramente sterile una situazione culturale nazionale in cui, al
posto di un doveroso decentramento (non di taglio neocolo
nialista) dei fenomeni culturali, si auspicasse una utopica ed
in realtà controproducente possibilità di spostamenti inversi.
Gli avvenimenti artistici, infatti, accentrati nelle capitali del
nord o in luoghi privilegiati, creano intorno smarrimento, sof
focando le ansie e le potenzialità della provincia, che non ci si
cura ne di alimentare, ne di sollecitare, salvo qualche rara ed
isolata eccezione. E alla minaccia della speculazione edilizia,
che vorrebbe uniformare in cemento con una impronta
cosmopolita, si aggiunge l'intenzione di appiattire e fagocita
rè ogni fermento di cultura non uniformata ai programmi
della cosiddetta cultura nazionale. Ed in questa panoramica si
rilevano notevoli le iniziative degli operatori locali nel campo
della cultura.
Al disinteresse, nel migliore dei casi, si affianca un'astorico
colonialismo, in nome del quale vengono portati in loco gli
avvenimenti artistici con uno scarto di tempo notevole rispet
to ai reali accadimenti e senza tenere conto delle esigenze
locali e tanto meno prestando attenzione a quei fenomeni
autoctoni che, valorizzati, troverebbero seri ed importanti
sbocchi e contribuirebbero, partecipando direttamente alla
vicenda culturale italiana, a modificare la stagnante realtà
nazionale. Il decentramento si pone quindi come condizione
primaria di seria cultura.
Importante è che le Cinque Terre, oltre alla loro pregevo
le storia, divengano sede di confronto dialettico di movimen
ti artistici e di orientamenti culturali. Ma perché questo avven
ga è necessaria una continua documentazione sugli avveni
menti del resto d'Italia e del mondo, che, questi, vengano vis
suti direttamente e quindi, con cognizione, e posti in discus
sione e fatti propri, nella misura in cui contribuiscano ad un
arricchimento dell'operato locale.
Per rendermi partecipe del notevole impulso che gli uomi
ni delle Cinque Terre stanno dando al loro paese (impulso al
quale mi sono già affiancato dedicando gran parte della mia
attività di pittore) ed interpretando una esigenza già da
tempo latente nella zona, ho creato il Festival Internazionale
di Teatro delle Cinque Terre. Un Festival coerente con la forza
e serietà del luogo, ben lontano dai toni mondani, teso ad
assumere un carattere di dinamici incontri tra operatori tea
trali, critici, intellettuali e soprattutto con il pubblico; incontri
che troveranno riscontro nella tradizionale ospitalità della
popolazione, già abituata a fatti culturali da pionieri illumina
ti, da fatti corali festivi rituali come la vendemmia e da una
esemplare lotta politica.